63.000 ettari, è questa l’estensione dei Monti Picentini, il parco regionale più grande della Campania. Dalle prime colline a ridosso del mare fino alle asperità dell’Appennino campano, i Picentini rappresentano una delle più grandi riserve idriche del Mezzogiorno, inoltre, questo parco è caratterizzato dalla presenza di diverse colture d’eccellenza riconosciute anche da certificazioni comunitarie: la Tonda di Giffoni IGP, il marrone di Serino IGP, l’olio extra vergine d’oliva DOP Colline Salernitane sono solo alcuni esempi di eccellenze tipiche.
Jacopo Sannazzaro, sosteneva che …

“Vi è tra i monti una valle bellissima sulla quale sovrasta, ergendosi al cielo, la rupe Cerreta”…

quei monti sono i Monti Picentini e quella rupe è il nome antico del moderno Monte Monna, montagna alle cui pendici è adagiata Vignale, il borgo più alto di San Cipriano Picentino.
Il Monna, dalla cui cima a 1198 metri s.l.m. si può ammirare il golfo di Salerno da Punta Licosa, con il suo faro, a Capo D’Orso in Costiera Amalfitana, è caratterizzato da ampi spazi verdi, da castagneti, oliveti e querceti. In questi spazi verdi incontaminati troviamo e raccogliamo il finocchietto selvatico fresco da cui ricaviamo MONNA il nostro liquore.

L’antico procedimento che regola la produzione ed il confezionamento del nostro liquore è composto dalle seguenti fasi:
“Ndonio o’ spinùs” (Antonio detto dai compaesani “lo spinoso”, a causa del suo modo rude di comportarsi) procede, sul Monte Monna, alla ricerca del finocchietto selvatico fresco; una volta trovato raccoglie solo la chioma delle piantine, che rappresentano la parte più tenera, verde e profumata del piccolo arbusto.
Nel laboratorio artigianale dove avviene la produzione, si mette in atto una rigorosa selezione del finocchietto che potrà essere utilizzato nell’infuso alcoolico, si sceglieranno solo le parti più verdi e più profumate, che una volta lavate verranno infuse nell’alcool puro. Nel frattempo si prepara uno sciroppo composto da acqua purissima e zucchero di prima scelta.
Una volta terminato il processo di “scarico” del finocchietto nell’alcool, si procede a mescolare l’infuso e lo sciroppo che danno vita a MONNA.
Il nostro liquore è imbottigliato a mano e ad ogni bottiglia è attribuito un numero progressivo annuo che consente di rintracciare in maniera certa la data di produzione e i lotti degli ingredienti che compongono il liquore.
Monna è totalmente naturale e non contiene coloranti e/o conservanti.
Ad impreziosire e caratterizzare ulteriormente il prodotto vi è l’incarto della bottiglia: la riproduzione di una cartina geografica dei Monti Picentini, disegnata a mano nel 1939 e custodita nell’archivio storico della città.